Fotografie di paesaggio che indagano lo spazio, dal dettaglio al campo aperto, registrando i segni del passaggio dell’uomo che a volte resta a distanza, intimorito, ma a volte incide profondamente la superficie della Terra.
Fotografia di questi “segni del passaggio” e del loro confrontarsi con il luogo e fotografia dell’assenza di segni, per una riflessione sul nostro passare sulla terra, troppo spesso non leggero come dovrebbe essere…
Un primo gruppo è costituito da fotografie “di montagna”, dal lavoro intitolato “Der höchste Berg” in cui è ritratta una montagna inospitale, cupa, fredda che tiene l’uomo a debita distanza.
Un secondo gruppo raccoglie immagini scattate nel bosco, appartenenti ad un altro lavoro, in cui a tratti si percepisce l’intervento umano pur senza vedere figure umane negli scatti.
Un terzo gruppo, tratto dal lavoro “Voglio essere come il Fiume”, ci mostra gli scarti dell’attività dell’uomo che si riversano nel fiume e che ritroviamo sulle sue sponde.
Quindi, in generale, una natura dove si percepisce l’uomo ma se ne vede il lato meno piacevole, quello meno rispettoso di ciò che lo circonda.
La mostra sarà visitabile nel salone della Casa fino al 31 Agosto
Riccardo Arzaroli (Edolo, BS, 1966). Architetto attratto dalla fotografia. Ha sviluppato in particolare una ricerca dei fuggevoli dettagli del reale entro confini ridisegnati e ridefiniti. Costantemente alla ricerca di nuove forme espressive, coglie i propri soggetti nell’osservazione attenta del paesaggio. Ha esposto le serie fotografiche “Dettagli di Natura”, “La luce dell’Acqua” e “AlterAZIONI (altre-azioni)”. Da quest’ultima, divenuta anche una pubblicazione, sono state tratte le immagini esposte a Contexto 2017. A fine 2017 ha pubblicato la raccolta “il luogo e l’ora non importano” le cui immagini, unitamente ad altre sono state esposte a Segni Festival 2019 a Capo di Ponte. Tra le ultime pubblicazioni le raccolte “Fotografia del Nulla” e “Foglie”.
