Relazione d’impatto 2023 – Avanzi Discover

Diario di bordo

Questa è una Relazione di Impatto che parla di relazioni di impatto.

Di relazioni che per dirsi tali chiamano due caratteristiche: abilitare un cambiamento nel contesto territoriale e innescare legami di comunità.

Non solo relazioni tra persone, ma anche tra persone ed ecosistemi, tra città e montagna, tra reti e comunità, tra generazioni, tra spazio e tempo, tra corpi. Una relazione è tale solo se è di senso. Avanzi Discover, in questo suo secondo anno di esercizio, si è concentrata su questo.

Costruire relazioni di comunità: desiderio di comunità e comunità di desiderio, riflettendo attorno a questa locuzione che ci pare così fragile e sfidante, soggetti che si aggregano attorno a visioni e istanze condivise e che ambiscono a trovare nuove strade da intraprendere collettivamente per affrontare le sfide del nostro tempo.

Persone che disegnano intenzioni attorno a desideri comuni, e che attivano le energie per la loro realizzazione.

Lavoriamo e agiamo affinché la Casa del Parco Adamello diventi un veicolo di aggregazione e moltiplicazione di idee, intenzioni e passioni delle comunità – locali ed elettive.

L’impatto atteso dall’azione di Avanzi Discover è individuabile nel miglioramento della qualità del capitale sociale e territoriale e della qualità del vivere, nell’innesco di pratiche di sviluppo economico sostenibile già endogene e nella crescita dell’attaccamento e radicamento ai luoghi delle comunità, per costruire condizioni favorevoli ad abitare la montagna.

Fare impresa nella montagna di mezzo è piuttosto controintuitivo in aree laddove le attività chiudono, le economie muoiono, la gente migra, i servizi si spengono. Eravamo – e siamo convinti – che fare impresa in area interna sia la traccia giusta da seguire, perché il lavoro – di senso – è la prima leva in grado di risollevare i destini di questi territori.

Casa del Parco Adamello si sta configurando come un hub laboratoriale per lo sviluppo delle aree interne, a partire dal contesto in cui si è inserita, lavorando insieme a turisti e comunità di abitanti.

Interpreta un ruolo di “Rifugio della montagna di mezzo” capace di aggregare e abilitare relazioni, prendendosi cura di ecosistemi ambientali e sociali, dentro il territorio mozzafiato del Parco dell’Adamello.

 

Giovanni Pizzochero

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