Riconoscersi, desiderare, agire: rendere possibili comunità di desiderio

Diario di bordo

È tutto pronto per l’avvio di Generatori di Cambiamento, il campus progettato e promosso da Avanzi e Casa del Parco Adamello, che si terrà a Cevo (BS) dal 26 al 29 ottobre. Sarà una lunga riflessione attorno alla comunità di desiderio: che cos’è, come si forma e si innesca, come si alimenta, come può divenire oggetto di policy, come può divenire soggetto trasformativo. Quattro giorni di dibattiti, talk, presentazioni di libri, performance artistiche, live set, yoga e meditazione, camminate esplorative, e sicuramente qualche birretta. 

Cominceremo questo giovedì con un momento definitorio e un allineamento semantico, ovvero con una nostra introduzione, accompagnati da Guido Calvi, Direttore del Parco dell’Adamello, per poi avviare un dialogo tra Stefano Boccalini, artista, docente alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e Direttore Artistico di Ca’Mon, splendido spazio rigenerato e centro di comunità per l’arte e l’artigianato a Monno, a pochi chilometri dalla Val Saviore, ed Emmanuele Curti, archeologo e manager culturale, socio fondatore de “Lo Stato dei Luoghi”, la rete che accoglie e promuove i soggetti italiani che si occupano di attivazione e gestione di spazi ibridi. 

Con loro parleremo di sogni, di desideri, nella storia, nell’arte e nell’innesco di comunità. A seguire un momento di osservazione astronomica guidato da Nicola Locatelli, Guida Ambientale Escursionistica di LandEscape Italia, che ci accompagnerà in un viaggio interstellare, tra i pianeti e il de-siderare.

Venerdì sarà dedicato alla trasposizione del desiderio individuale in un movimento collettivo. Ci aspetterà una passeggiata in Paese e nei boschi dei dintorni, una esplorazione del territorio guidata con e dalle comunità di Cevo: un’indagine camminata e collettiva tra alcuni luoghi particolarmente significativi per la comunità, per comprendere il rapporto tra persone, luoghi e desideri: cosa significa desiderare un luogo e come i desideri si ancorano ai luoghi. Seguirà un percorso laboratoriale a partire dal libro “Manifesto della cura” di The Care Collective e co-tradotto da Marie Moïse, ricercatrice, attivista e divulgatrice, docente alla Stanford University e collaboratrice di ricerca all’università di Innsbruck, per lavorare sui concetti di cura e interdipendenza. Proveremo quindi ad indagare il tema con altri linguaggi. 

“Il desiderio di desiderare sempre” sarà il laboratorio artistico promosso da Ilaria Turba – in collaborazione con BASE Milano – un’artista plurale che ci aiuterà a indagare il tema del desiderio e la sua espressione, per aprire narrazioni e immaginari; a seguire la presentazione e pratica laboratoriale a partire del libro “Pleasure Activism. Vol. 1 e 2” di Adrienne Maree Brown (NERO Editions) guidato da Alesa Herero, traduttrice, artista e performer.

Chiuderà la seconda giornata il live set di Vito Gatto, musicista da poco abitante della Valle che porterà uno show ispirato dalle montagne circostanti, dal titolo “Adamello Sessions”.

Quattro giorni di dibattiti, talk, presentazioni di libri, performance artistiche, live set, yoga e meditazione, camminate esplorative, e sicuramente qualche birretta.

Sabato sarà il giorno in cui impareremo come passare all’azione. Analizzeremo insieme il passaggio dall’agency – la capacità di agire delle persone – alla legacy – gli effetti prodotti dal cambiamento e ciò che resta dell’azione. Apriremo con un momento di Yoga e meditazione individuale e collettiva, con Chiara Barcellini, per poi procedere con la tavola rotonda “Dare risposta al desiderio: come il desiderio diventa azione. Testimonianze da comunità di desiderio “ in cui interverranno Chiara Brogi – della cooperativa ènostra, tra le più rilevanti comunità energetiche italiane,  Elena Muscarella di Fondazione Acra, storica ONG italiana, responsabile Migrantour e campagna Ri-Tratta , Marco Bigatti – LOCO! ORCO CHE ORTO! azienda agricola e CSA in Valle Camonica e Gianpietro Gambirasio dei Rais di Dossena, Cooperativa di Comunità in Valle Brembana, nata da poco ma con una spinta potente verso il futuro.

Questa sessione sarà moderata da Teresa De Martin e Naima Comotti di Meraki – Desideri culturali, professioniste dell’innovazione culturale, con competenze nella facilitazione di processi di coinvolgimento e partecipazione.

Concluderà la sessione Katia Ballacchino, professoressa associata in Discipline Demoetnoantropologiche, Università degli Studi di Salerno, etnografa e antropologa, con un intervento dal titolo “I territori tra comunità di pratica e di desiderio”. Ballacchino, già impegnata in una ricerca etnografica sul Palio di Siena e sul ruolo delle Contrade (forse una bella esperienza di comunità di desiderio a base urbana), ci accompagnerà in un ragionamento volto a capire come i territori siano innesco di comunità e viceversa, come esse diano forma ai territori.

Al termine del panel i partecipanti saranno guidati, attraverso un workshop dal titolo “Dire, fare, desiderare” e curato da Meraki e Avanzi, alla messa a terra di quanto discusso nei tre giorni, nel tentativo di sintetizzare e rappresentare tutto ciò che rende tale una comunità di desiderio 

La sera saremo tutti ospiti all’Agriturismo Ca Noa, a Saviore dell’Adamello, parte della rete Coltivare Paesaggi Resilienti e del Bio-distretto Valle Camonica, una splendida storia di desiderio realizzato.

Domenica sarà la mattina delle conclusioni, stimolate da un intervento introduttivo di Fabio Cantelli Anibaldi, ex vice direttore del Gruppo Abele, già responsabile comunicazione della Comunità di San Patrignano (e ispiratore della recente serie TV) dove a causa della sua tossicomania ha vissuto per oltre dieci anni, fino alla metà degli anni ’90. Cantelli Anibaldi ci accompagnerà con un keynote speech attraverso i nessi tra desiderio e comunità, con una lettura che parte dalla filosofia e cade nei processi comunitari di reciprocità.

Concluderemo questo campus con una discussione aperta, in cui abbiamo chiesto ad alcuni amici di ascoltare le nostre conclusioni collettive e di rilanciarle con voce critica. Saranno presenti Sofia Bolognini e Simone Masdea di Resinelli Tourism Lab, Barbara Distaso di CGIL Valle Camonica, alcuni professionisti della rigenerazione territoriale e, non ultimi, alcuni amici della Casa del Parco, capaci di visione territoriale.

Si chiuderà quindi anche la pratica artistica di Ilaria Turba, con la realizzazione di poster che raccolgano i desideri emersi e ascoltati nei giorni di campus, per lasciare un segno tangibile di quanto discusso.

E infine il pranzo sociale, per salutarci, per gli ultimi scambi, per coinvolgere tutta Cevo, davanti alle montagne che hanno ispirato tutto questo. 

Giovanni Pizzochero

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